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Visualizzazione dei post da 2013

Galettes au sarrazin

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In Bretagna le crêpes sono dolci. Se volete mangiare qualcosa di salato, chiedete delle galettes. La particolarità delle galettes è che sono a base di farina di grano saraceno, detto anche "blé noir". Per anni ho provato a farle partendo dalla ricetta delle crêpes e adattandola, ma il risultato era significativamente diverso. Alla fine questa estate sono riuscita ad estorcere il trucco alla mia creperia preferita (d'accordo, si trova in alta savoia, ma la creperia è bretone). Ho capito che il vero problema era nella farina. In pratica la farina di grano saraceno che troviamo in italia è macinata molto meno sottile e lascia intatta una parte del chicco, quella specie di pagliuzze nere. Quando questa arriva sotto ai denti, si sente un sapore molto pronunciato. Invece la farina acquistata in Francia è molto più sottile, il gusto è molto più omogeneo. Ho fatto il confronto tra varie marche di farina: la prima a sinistra è italiana, le altre due sono breto...

Lingue di gatto

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Ho cotto chili e chili di biscotto sacher di Montersino per la torta PME e mi è avanzata una quantità di albumi inverosimile. Considerando che rifugo da tutte le mousse e semifreddi a base di chiara d'uovo e che avevo già angel food per un esercito (prima o poi devo postare sia il biscotto sacher che l'angel food), per smaltire gli albumi residui mi sono buttata sulle lingue di gatto. Le lingue di gatto sono infide, ti guardano con quella espressione innocua del tipo "sono solo un leggerissimo biscottino io" e poi ti fregano con un miliardo di calorie. Be' non proprio un miliardo, ma il loro bel contenuto di burro e zucchero ce l'hanno. E poi creano dipendenza: mangiata una, puoi finirne un vassoio senza accorgertene. Sono leggere, croccanti e gustose, scivolano giù come acqua. E' il biscotto più versatile in assoluto, sono ottime sia in estate che in inverno, tanto su un cono gelato quanto vicino ad una tazza di cioccolata calda, per accompagnare...

Pasta frolla (1) di Maurizio Santin

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Fra me e la pasta frolla c'è una sorta di astio che dura da tempo. Molti anni fa per una riunioncina tra amici avevo fatto una crostata al limone. La pasta frolla era venuta un po' duretta, ma mi sembrava che potesse essere accettabile. Non avrei mai immaginato che, tagliandone la prima fetta, la mia paletta per dolci si sarebbe spaccata a metà tra l'ilarità dei presenti! Da quel momento tra di noi è stata guerra aperta.  Per un bel po' di tempo ho provato tante ricette, ma mai nessuna che mi soddisfacesse.  Poi ho gettato la spugna.  Recentemente, da quando mi sono reinventata pseudopasticcera, ho avuto una botta di orgoglio che mi ha  portato a ricominciare con i tentativi, finchè non ho scoperto due versioni che mi sembrano molto buone. La prima, che vi presento di seguito, è la pasta frolla di Maurizio Santin con metodo sabbiato. Ingredienti: 500g di farina (anche integrale!) 250g di burro 140g di zucchero a velo 3 tuorli + 1 uovo intero Il metod...

Banana bread noci e caramello

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Mi sono svegliata con tutte le migliori intenzioni del mondo: ho fatto colazione con le mie fette biscottate (niente schifezze oggi!), ho preparato il mio bibitone di tisana drenante da mettere sulla scrivania e sorseggiare durante la giornata (niente schifezze oggi!), mi sono lessata del riso integrale che ho condito con spinaci al vapore (oggi niente schifezze abbiamo detto!).  Quindi immedesimandomi in una di quelle figure slanciate delle pubblicità, che si nutrono solo di yogurt  o cereali in giardini o terrazze bellissimi, tutte rigorosamente indossando camicie bianche che svolazzano con il vento, pronta per questa giornata all’insegna della leggerezza, sono andata a lavoro. Ma ancora prima di potere dire “Buongiorno” LEI, la mia serpe in seno, porgendo come la mela ad Eva, mi allunga sotto il naso questo:   Taglio per decenza gli insulti che si è presa per avere ancora una volta mandato all’aria i miei progetti di ristrettezze calorich...

Gnocchi di Hokkaido alla salsiccia

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  Ecco il primo contributo del fratellone! Tutto per voi:   Ieri sera per una celebrazione familiare, ho deciso di fare qualcosa di laborioso.   Ecco che sono nati gli gnocchi " Gnocchi di Hokkaido alla salsiccia ", nei quali ho utilizzato un "potimarron" ossia una zucca asiatica (zucca di Hokkaido) piccola e dalla buccia dura e molto arancione, con una carne poco acquosa e dal gusto di burro e castagne.   Si sa che il nemico degli gnocchi e' l'acqua. Ossia: piu' c'e' acqua nelle patate (ed in questo caso nella zucca) e piu' farina si é costretti ad aggiungere per riuscire a "dominare" il composto e fare gli gnocchi senza incollarsi al piano di lavoro. Senza dire che gli gnocchi pieni di farina sono poi dei sassi da digerire.   Il trucco c'é, e probabilmente non e' neanche tanto segreto, solo che io l'ho vissuto come una folgorazione quando me ne sono reso conto: il forno! Ossia,...

Benvenuti!

E’ fra sbuffi di fumo emessi dal mio forno stremato e ciotole colme di pasticci non meglio identificati che ho sentito la necessità di aprire questo blog: ci sarà al mondo qualcuno con cui condividere l’impellente esigenza che mi prende un martedì sera, dopo una giornata di corsa, di trovare un addensante alternativo per una qualche crema o di sperimentare una certa torta svedese dal nome impronunciabile? Ecco, diciamo che potete considerarvi una sorta di “gruppo di sostegno” per sopravvivere ai borbottii che sento intorno quando la casa è impregnata di profumo di vaniglia e io mi aggiro fra pentole e pentolini ribollenti con il piglio di uno scienziato pazzo che sta per fare la scoperta della sua vita, oppure quando lavoro su una torta in decorazione con l’attenzione di un neurochirurgo. Non fatevi ingannare però, in questo blog non si parlerà solo di dolci, ma di qualsiasi cosa mi passerà sotto le mani. Spero che in questa nuova avventura mi aiutino anche i miei fratell...